Trenitalia e i suoi depliant


Foto di Paolo Ferrari
Oggi compro La Repubblica e vedo che, allegato al Venerdì, c'è un libretto intitolato "In Treno Tutt'Italia". Il libretto ha 159 pagine, è rilegato con due zanchette e riporta tutti gli orari dei treni Eurostar, Intercity e quelli che viaggiano di notte.

L'ultima statistica che riesco a trovare sul debito di Trenitalia è quella risalente all'anno duemilasei quando la società del gruppo Ferrovie dello Stato aveva il 252% di Debt/Equity cioè 252 euro di debito per 100 euro di capitale proprio.

E' come se io avessi appena preso il mio stipendio di 1000 € (non siamo precari...) e dovessi ad uno strozzino 2520 €. Innanzitutto cosa farei: per prima cosa divorzierei immediatamente da mia moglie che mi teneva all'oscuro delle spese ("Si, non ti preoccupare che le bollette le tengo d'occhio io..."), poi cercherei di ridurre le spese della casa, venderei qualche cianfrusaglia che ho in giro su Ebay (se non ho venduto prima il computer...) e, di certo, non mi metterei a distribuire opuscoli di 159 pagine a livello nazionale, sugli orari di quando entro e esco di casa, supponendo che tutti gli italiani mi conoscano e che non ci sia bisogno di dirgli che esisto anche io.

Nel mondo normale invece, una società indebitata fino al collo, decide, di punto in bianco, non sapendo come indebitarsi di più di quanto già non lo è, di produrre fascicoletti per il Grande pubblico, quando già, i fascicoletti, sono venduti a tre euro in ogni stazione ferroviaria. Non contenta decide di aumentare il biglietto dei treni perchè le finanze dovrà pur risanarle...

Intanto, io pendolare, continuo ad arrivare in ritardo a Lecco, TUTTI I GIORNI ( e con tutti i giorni intendo tutti i giorni) e continuo a pagare un biglietto senza avere mai la soddisfazione di farlo vedere ad un controllore (infatti quello sul treno è intento a guardare giornali pornografici) e continuo ad arrabbiarmi.... chissà se un po' di maledizioni che lancio al direttore generale delle ferrovie gli arrivino e quello decida di dimettersi e non di aumentarsi lo stipendio ogni tre per due.

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Perfettamente d'accordo. Viaggio tantissimo anche io in treno, quasi esclusivamente regionali, e tristemente noto che di sprechi trenitalia ne fa e parecchi. Hai voglia ad aumentare il prezzo per risanare se nel frattempo aumenti l'inutile!
Sul tema: http://www.asanguefreddo.it/?p=116