Versioni di latino per Lunedì


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Poi schierò le truppe in ordine di battaglia come la natura del suolo permetteva sul terreno di per sé accidentato della ormai semidistrutta Roma, e prese tutte quelle misure che l'arte militare permetteva di scegliere e di predisporre in favore dei suoi uomini. Disorientati da questa iniziativa, i Galli prendono le armi e si buttano all'assalto dei Romani più con rabbia che con raziocinio. Ma ormai la sorte era cambiata e la potenza divina e la saggezza umana erano dalla parte di Roma. Così, al primo scontro, i Galli vennero sbaragliati con minore sforzo di quanto essi ne avessero impiegato nella vittoria presso il fiume Allia. Poco dopo, in una seconda e più regolare battaglia a otto miglia da Roma sulla Via Gabinia, dove si erano raccolti dopo la fuga, vennero di nuovo sconfitti sempre sotto il comando e gli auspici di Camillo. Lì il massacro non ebbe limiti: venne preso l'accampamento e non fu lasciato in vita nemmeno un messaggero che tornasse indietro a riferire della disfatta. Dopo aver recuperato la patria strappandola al nemico, il dittatore tornò in trionfo a Roma e, in mezzo ai lazzi grossolani improvvisati in quelle occasioni dai soldati, con lodi non certo immeritate venne salutato come Romolo, padre della patria e secondo fondatore di Roma.

Lucio Quinzio, unica speranza rimasta al popolo romano per l'affermazione del proprio dominio, coltivava un appezzamento di quattro iugeri al di là del Tevere (zona oggi nota come Prati Quinzi), proprio di fronte al luogo dove adesso ci sono i cantieri navali. E lì fu trovato dagli inviati: se poi stesse scavando una fossa piegato sulla pala oppure stesse arando, una cosa è certa, e ben nota a tutti: era intento a un lavoro agricolo. Dopo uno scambio di saluti, gli venne chiesto di mettersi la toga e di ascoltare quello che il senato gli mandava a dire, sperando che ciò si risolvesse nel bene suo e in quello della repubblica. Stupito domandò: "Va tutto bene, vero?" Quindi ordinò alla moglie Racilia di andare súbito a prendere la sua toga dentro la capanna. Ripulitosi dalla polvere e deterso il sudore, si fece avanti con la toga addosso. Gli inviati lo salutano dittatore, si congratulano, lo invitano a tornare in città e gli illustrano l'allarmante situazione in cui versa l'esercito. Ad attenderlo era pronta una imbarcazione allestita a spese dello Stato. Dopo aver attraversato il fiume, sulla riva opposta gli andarono incontro i tre figli, seguiti da altri parenti e amici e poi dalla maggior parte dei senatori.

Via | Splash

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